mercoledì 22 dicembre 2010

SharePoint 2010 - Workflow per cambiare i permessi ad un documento

Per un cliente avevo l'esigenza di rendere un documento immodificabile e non cancellabile.
In questo post ho intenzione di raccontarvi come ho risolto il problema con le nuove activity di SharePoint Designer 2010, con una sorpesa finale.
Vi raconterò:
  • Come creare i worflow per togliere e rimettere i permessi al documento
  • Come fare delle custom action accessibili dal ribbon con SharePoint Designer, per eseguire il workflow
  • Come crare delle custom action che tramite ECMA Client Object Model eseguono un workflow associato alla lista
Creare i workflow per manipolari i permissi
Prima di tutto si comincia creando un  nuovo Workflow con SharePoint Designer, molto comodi sono i Globally Reusable Workflow, che possono essere associati a verie liste e usati in tutti i siti della site collection (ricordatevi di premere il pulsante Publish Globally nel ribbon del Designer). Il primo step è quello di creare un Impersonation Step che ci consente di impersonare in fase di esecuzione un altro utente e nella fattispecie l'utente che ha creato il workflow. In questo modo è possibile far eseguire a utenti che non ne avrebbero i permessi determinate azioni.


L'azione da aggiungere è "Replece List Item permissions". Di seguito i passi per aggiungere, modificare o rimuovere permessi ad un item.









Per vedere tutte le immagini.
SP2010 Permission Workflow

Usando l'action "Inherit parent permissions for item..." è possibile riportare la situazione dei permessi alla condizione originale.

Quick Step con SharePoint Designer
Nel ribbon di ogni Library (tab Library), nella sezione "Customize Library" c'è il bottone "New Quick Step". Premendo questo bottone si apre SharePoint Designer sull'edit della lista corrente e viene visualizzato un pannello per configurare una custom action che sarà visibile nel tab Documents sotto la voce "Quick Steps". Da questa interfaccia è possibile associare all'azione: un link ad una pagina aspx del sito, l'avvio di un workflow associato alla lista oppure un link ad una URL esterna. Vedi fugure di seguito.




Custom Action per attivare un workflow
Visto che da Designer è possibile creare una custom action che consente di avviare un workflow, ho voluto provare a creare delle mie custom action,da posizionare in punti diversi del ribbon e con logiche di attivazione tutte mie, che facessero la stessa cosa. Il primo passo è stato cercare di capire quale azione fosse associata e questi Quick Step. Analizzando un po' il codice HTML generato e relativi Javascript ho scoperto, che queste actuion invocano la pagina "/_layouts/wfstart.aspx" con i seguenti parametri:
  • List={ListId}
  • ID={ItemId}
  • TemplateID
  • AssociationName
I primi due parametri sono chiari, l'ultimo è il nome che viene dato al workflow quando lo si associa alla lista, ma TemplateID ho fatto un po' più fatica a capire cosa fosse. Alla fine è risultato essere il GUID dell'associazione del workflow alla lista. Nei miei script è stato semplice ricavare i primi due parametri, l'ultimo ho deciso di metterlo staticamente nel codice (intanto stavo scrivendo action per attivare workflow che associavo io sempre con lo stesso nome), mentre il TemplateID ho sudato un po' a tirarlo fuori usando ECAM Client Object Model (ho spulciato un po' l'SDK). Alla fine il risultato è stato quanto segue:

<?xml version="1.0" encoding="utf-8"?>
<Elements xmlns="http://schemas.microsoft.com/sharepoint/">
  <CustomAction
  Id="Install JS"
  ScriptSrc="/_layouts/RibbonButtonsDemo/demo.js"
  Location="ScriptLink"
  Sequence="100">
  </CustomAction>
  <CustomAction Id="SharePoint.Ribbon.LockDocuments"
                Title="Lock Documents"
                Location="CommandUI.Ribbon"
                RegistrationType="List"
                RegistrationId="101">
    <CommandUIExtension>
      <CommandUIDefinitions>
        <CommandUIDefinition Location="Ribbon.Documents.Manage.Controls._children">
          <Button Id="Ribbon.Documents.New.MsysLockDocsButton"
          Alt="Lock selected document"
          Sequence="5"
          LabelText="Lock"
          Image16by16="/_layouts/images/RibbonButtonsDemo/lock-icon16x16.png"
          Image32by32="/_layouts/images/RibbonButtonsDemo/page-lock-icon32x32.png"
          Command="Command.LockButton"/>
        </CommandUIDefinition>
        <CommandUIDefinition Location="Ribbon.Documents.Manage.Controls._children">
          <Button Id="Ribbon.Documents.New.MsysUnlockDocsButton"
          Alt="Unlock selected document"
          Sequence="5"
          LabelText="Unlock"
          Image16by16="/_layouts/images/RibbonButtonsDemo/lock-off-icon16x16.png"
          Image32by32="/_layouts/images/RibbonButtonsDemo/page-lock-off-icon32x32.png"
          Command="Command.UnlockButton"/>
        </CommandUIDefinition>
      </CommandUIDefinitions>
      <CommandUIHandlers>
        <CommandUIHandler Command="Command.LockButton"
                          CommandAction="javascript:ExecuteOrDelayUntilScriptLoaded(LockDocs, 'sp.js');"
                          EnabledScript="javascript:onlyOne();"/>
        <CommandUIHandler Command="Command.UnlockButton"
                          CommandAction="javascript:ExecuteOrDelayUntilScriptLoaded(UnLockDocs, 'sp.js');"
                          EnabledScript="javascript:onlyOne();"/>
      </CommandUIHandlers>
    </CommandUIExtension>
  </CustomAction>
</Elements>
Tutto il codice Javascript lo messo in un file js esterno salvato nella cartella layouts.

var context;
function LockDocs() {
    // First get the context and web
    context = SP.ClientContext.get_current();
    
    this.web = context.get_web(); 
    // Get the current selected list, then load the list using the getById method of Web (SPWeb)
    var listId = SP.ListOperation.Selection.getSelectedList();
    var sdlist = this.web.get_lists().getById(listId);
    this.wfa = sdlist.get_workflowAssociations().getByName('Change permissions');
    context.load(this.wfa);
    context.executeQueryAsync(Function.createDelegate(this, this.OnSuccess), Function.createDelegate(this, this.OnFail));
}

function UnLockDocs() {
    // First get the context and web
    context = SP.ClientContext.get_current();

    this.web = context.get_web();
    // Get the current selected list, then load the list using the getById method of Web (SPWeb)
    var listId = SP.ListOperation.Selection.getSelectedList();
    var sdlist = this.web.get_lists().getById(listId);
    this.wfa = sdlist.get_workflowAssociations().getByName('Re-active Permissions');
    context.load(this.wfa);
    context.executeQueryAsync(Function.createDelegate(this, this.OnSuccess), Function.createDelegate(this, this.OnFail));
}

function OnSuccess(sender, args) {
    var listId = SP.ListOperation.Selection.getSelectedList();
    // Get the currently selected item of the list. This will return a dicustonary with an id field
    var items = SP.ListOperation.Selection.getSelectedItems(context);
    var mijnid = items[0];
    var itemId = mijnid.id;
    var _url = '/_layouts/wfstart.aspx?List=' + listId + '&ID=' + itemId + '&TemplateID=' + this.wfa.get_id() + '&AssociationName=Change permissions';
    alert(_url);
    document.location = _url;
}

function OnFail(sender, args) {
    alert('Fail');
    //alert('Fail to get list list. Error :'+ args.get_message());
}

function moreThanOneEnabled() {
    var items = SP.ListOperation.Selection.getSelectedItems();
    var ci = CountDictionary(items);
    return (ci > 0);
}

function onlyOne() {
    var items = SP.ListOperation.Selection.getSelectedItems();
    var ci = CountDictionary(items);
    return (ci == 1);
}

Come potete vedere recupero il TemplateID dal workflow associato, nel metodo di feedback OnSuccess.

Sorpresa
La sorpresa consiste nel fatto che in SharePoint 2010 esiste una nuova funzionalità (una feature da attivare a livello di site collection), chiamata "In place Record", che fa proprio quello che serviva al mio cliente e in modo più elegante. Quindi tutta la fatica fatta è servita solo a titolo di studio :-)

martedì 9 novembre 2010

TS: Microsoft Office SharePoint 2010, Configuring

Passato con successo anche l'esame 70-667 "Microsoft Office SharePoint 2010, Configuring".
Adesso proverò ad affrontare il 70-668.

domenica 3 ottobre 2010

Inviare una mail a SharePoint

Credo che la maggior parte degli utilizzatori sappia che è possibile inviare una mail ad una lista di SharePoint, dopo aver configurato l'incoming mail nella console di ammministrazione. Ma forse non tutti sanno che solo alcune liste sono preproste a ricevere mail. Per esempio la custom list non può ricevere mail OOTB, ovvero non ha un handler associato OOTB.
Le liste che possono ricevere mail sono:
  • Announcements
  • Events (Calendar)
  • DocumentLibrary
  • PictureLibrary
  • XMLForm
  • DiscussionBoard
  • Blog
Questo in SharePoint 2007 di certo e sono sicuro che poco sia cambiato in SharePoint 2010 sotto questo punto di vista. Non ho provato tutte le liste, ma di certo la più interessante è l'Announcements che consente di vedere la mail completa nel campo Body, il Subject nel campo Title e gli allegati della mail, come allegati dell'item.
Per completare il discorso vi elenco gli Handler preprosti per ogni lista:
  • Announcements - SPAmmouncementsEmailHandler
  • Events - SPCalendarEmailHandler
  • DocumentLibrary, PictureLibrary e XMLForm - SPDocLibEmailHandler
  • DiscussionBoard - SPDiscussionEmailHandler
  • Blog - SPBlogPostEmailHandler
Alle liste che non derivano da un BaseTemplate  viene associato un SPExternalEmailHandler.
E' possibile infine associare ad una custom list un event receiver per gestire la ricezione di una mail implementando il metodo EmailReceived della classe SPEmailEventReceiver.

giovedì 30 settembre 2010

Come creare una form Infopath che decida a runtime la Save Location

Titolo un po' criptico ma richiama una problematica che ho dovuto affrontare in questi giorni. Dovevo creare una form InfoPath da usare via browser in SharePoint 2010, che salvasse il suo contento in una raccolta documentale in formato XML; niente di difficile direte voi, basta creare una Data Connection verso la lista SharePoint in cui si vuole salvare il risultato. Esatto, ma la mia document library stava in un sito che andava salvato in un template. Come nella maggior parte delle volte, niente programmazione, niente site definition; tutto creato da browser e con InfoPath 2010 Designer. Dopo una giornata di tentativi (premetto che le mie conoscenze di InfoPath tendevano a meno infinito) leggendo nell'event viewer del server ho scoperto come viene invocata la form InfoPath e da questo, aggiungendo alcuni consigli di Alberto Ballabio (trovati sul suo sito SGART)  e di Massimo Luinetti e un pizzico di aiuto reperito da questo articolo ho scritto del codice per risolvere il mio problema.
Innanzi tutto cosa ho trovato nell'event viewer. Quando creo la form la url invocata è del tipo:
http://<ServerName>/_layouts/FormServer.aspx?XsnLocation=http://srvsp01/FormServerTemplates/formName.xsn&SaveLocation=http://<ServerName>/nav/temp/Changes&Source=http://<ServerName>/nav/temp/Changes/Forms/AllItems.aspx&DefaultItemOpen=1
Quello che ci interessa è il parametro SaveLocation.
Quando riapro il form invece la url invocata è:
http://<ServerName>/_layouts/FormServer.aspx?XmlLocation=/nav/temp/Changes/formName.xml&Source=http://<ServerName>/nav/temp/Changes/Forms/AllItems.aspx&DefaultItemOpen=1
Quindi le due url non sono uguali. Detto questo la soluzione prevede di cambiare a runtime la url della Data Connection di tipo Submit. Anche in questo caso c'è l'inghippo. Infatti ho scoperto a mie spese, che l'unico evento in grado di modificare con successo la url della Data Connection è l'evento di Loading.
Ecco il codice finito e funzionante.
using Microsoft.Office.InfoPath;
using System;
using System.Xml;
using System.Xml.XPath;

namespace caricafiles
{
    public partial class FormCode
    {
        private object _strUri
        {
            get
            {
                return FormState["_strUri"];
            }
            set
            {
                FormState["_strUri"] = value;
            }
        }


        // NOTE: The following procedure is required by Microsoft Office InfoPath.
        // It can be modified using Microsoft Office InfoPath.
        public void InternalStartup()
        {
            EventManager.FormEvents.Loading += new LoadingEventHandler(FormEvents_Loading);
        }

        public void FormEvents_Loading(object sender, LoadingEventArgs e)
        {
            Init(e);       
        }

        // Modificare la url della data connection è possibile solo nel metodo FormEvents_Loading
        private void Init(LoadingEventArgs e)
        {
            //Get the Uri (or SaveLocation in a browser form) of where 
            //the form was opened 
            //See if the form was opened in the browser
            Boolean OpenedInBrowser = Application.Environment.IsBrowser;
            //Get a reference to the submit data connection
            FileSubmitConnection fc = (FileSubmitConnection)this.DataConnections["FOB Save"];

            //If so, we will get the "SaveLocation" from the InputParameters
            if (OpenedInBrowser)
            {
                if (e.InputParameters.ContainsKey("SaveLocation"))
                {
                    _strUri = e.InputParameters["SaveLocation"].ToString();
                }
                else if (e.InputParameters.ContainsKey("Source"))
                {
                    string source = e.InputParameters["Source"].ToString();
                    _strUri = source.Substring(0, source.IndexOf("Forms") - 1);
                }
                else
                {
                    _strUri = _strUri;
                }
            }
            else
            {
                //If it was opened in the client, we will get the Uri
                _strUri = this.Template.Uri.ToString();
            }

            //Modify the URL we want to submit
            fc.FolderUrl = (string)_strUri;
        }
    }
}
Ultima nota: tenete in considerazione la lingua di InfoPath client quando andate a cercare aiuto un internet perchè i nodi della form InfoPath vengono localizzati e quindi il codice XPath di un nodo di una form in inglese risulta diverso da quello di una form in italiano.

martedì 21 settembre 2010

Vulnerabilità di SharePoint 2010

Il team di SharePoint sul proprio blog ha annunciato una vulnerabilità del framework .NET che impatta anche su SharePoint e consiglia di adottare subito il workaraound descritto nell'articolo stesso.
In sostanza bisogna seguire i seguenti passi:
  1. Posizionarsi nella cartella %CommonProgramFiles%\Microsoft Shared\Web Server Extensions\14\template\layouts. 
  2. Creare un nuovo file chiamato error2.aspx nella cartella contenente il seguente codice:


    <%@ Page Language="C#" AutoEventWireup="true" %>
    <%@ Import Namespace="System.Security.Cryptography" %>
    <%@ Import Namespace="System.Threading" %>
    
    <script runat="server">
       void Page_Load() {
          byte[] delay = new byte[1];
          RandomNumberGenerator prng = new RNGCryptoServiceProvider();
    
          prng.GetBytes(delay);
          Thread.Sleep((int)delay[0]);
            
          IDisposable disposable = prng as IDisposable;
          if (disposable != null) { disposable.Dispose(); }
        }
    </script>
    
    
    <html>
    <head runat="server">
        <title>Error</title>
    </head>
    <body>
        <div>
            An error occurred while processing your request.
        </div>
    </body>
    </html> 
    
    
  3. Posizionarsi nella cartella %SystemDrive%\inetpub\wwwroot\wss\virtualdirectories
  4. Per ogni sottocartella fare i seguenti passi:



    1. Edit web.config
    2. Trovare il nodo "customErrors" e cambiarlo come segue


      <customErrors mode="On" redirectMode="ResponseRewrite" defaultRedirect="/_layouts/error2.aspx" />
      
    3. Salvare le modifiche
    4. Eseguire iisreset /noforce

giovedì 2 settembre 2010

SharePoint 2010 - Esempio di ECMA Client Object Model

Ero curioso di provare il nuovo Client Object Model di SharePoint 2010, così ho scritto qualche riga di codice per provare a listare tutti i siti di una site collection. Avendo trovato un po' di difficoltà a fare questa semplice operazione, in quanto ho trovato poco chiare le informazioni presenti nello SDK, ho anche cercato una funzione Javascript che mi consentisse di ispezionare gli oggetti dell'ECMA COM (la funzione l'ho trovato su questo sito).

<script type="text/javascript">
ExecuteOrDelayUntilScriptLoaded(initialize, "sp.js");
var context = null;  
var web = null;
var collWeb = null;

/*function initialize()
{
 context = new SP.ClientContext.get_current();  
 web = context.get_web();
 context.load(web);
 context.executeQueryAsync(Function.createDelegate(this, this.onSuccessMethod), Function.createDelegate(this, this.onFailureMethod));
}

function onSuccessMethod(sender, args) {  
 var d = document.getElementById("list");
 var l = document.createElement("LI");
 l.innerHTML = "<span>" + web.get_title() + "</span>";
 d.appendChild(l);
}*/ 

function initialize()
{
 context = new SP.ClientContext.get_current();  
 this.collWeb = context.get_web().get_webs();
 context.load(this.collWeb);
 context.executeQueryAsync(Function.createDelegate(this, this.onSuccessMethod), Function.createDelegate(this, this.onFailureMethod));
}

function onSuccessMethod(sender, args) {  
 
 var d = document.getElementById("list");
 var web = null;
 for(var x=0; x < this.collWeb.get_count(); x++)
 {
  var l = document.createElement("LI");
  web = this.collWeb.itemAt(x);
  l.innerHTML = "<span>" + web.get_title() + "</span>";
  d.appendChild(l);
 }
 
 var d2 = document.getElementById("test");
 var d1 = document.createElement("DIV");
 //d1.innerHTML = inspect(this.collWeb.itemAt(0),1,0);
 d1.innerHTML = inspect(this.collWeb,1,0);
 d2.appendChild(d1);
} 

 
function onFaiureMethodl(sender, args) {  
     alert('request failed ' + args.get_message() + '\n' + args.get_stackTrace());  
} 

function inspect(obj, maxLevels, level)
{
  var str = '', type, msg;

    // Start Input Validations
    // Don't touch, we start iterating at level zero
    if(level == null)  level = 0;

    // At least you want to show the first level
    if(maxLevels == null) maxLevels = 1;
    if(maxLevels < 1)     
        return '<font color="red">Error: Levels number must be > 0</font>';

    // We start with a non null object
    if(obj == null)
    return '<font color="red">Error: Object <b>NULL</b></font>';
    // End Input Validations

    // Each Iteration must be indented
    str += '<ul>';

    // Start iterations for all objects in obj
    for(property in obj)
    {
      try
      {
          // Show "property" and "type property"
          type =  typeof(obj[property]);
          str += '<li>(' + type + ') ' + property + 
                 ( (obj[property]==null)?(': <b>null</b>'):( '' )) + '</li>';

          // We keep iterating if this property is an Object, non null
          // and we are inside the required number of levels
          if((type == 'object') && (obj[property] != null) && (level+1 < maxLevels))
          str += inspect(obj[property], maxLevels, level+1);
      }
      catch(err)
      {
        // Is there some properties in obj we can't access? Print it red.
        if(typeof(err) == 'string') msg = err;
        else if(err.message)        msg = err.message;
        else if(err.description)    msg = err.description;
        else                        msg = 'Unknown';

        str += '<li><font color="red">(Error) ' + property + ': ' + msg +'</font></li>';
      }
    }

      // Close indent
      str += '</ul>';

    return str;
}
</script>

<div id="test">
Elenco dei siti della site collection listati tramite ECMAScript Client Object 
Model<br /> 
<ul id="list"></ul>
</div>

lunedì 30 agosto 2010

Rilasciati i primi updates per SharePoint 2010

Riporto l'informazione riportata da Igor ormai cinque settimane, che sono state rilasciate le prime hotfix per SharePoint 2010. Per approfondimenti vi rimando all'articolo di Igor.

martedì 24 agosto 2010

Feature upgrade

Vi segnalo un interessante articolo (in vero una serie di 4) sulla nuova caratteristica delle Caratteristiche (scusate il gioco di parole) di Sharepoint 2010; ovvero la possibilità di upgradare le feature, cioè di aggiungere delle modifiche alle nostre feature che sono già state deployate cambiandone versione. L'articolo è di Chris O'Brien e si intitola Feature upgrade.

Shapoint Designer 2010 - Globally Reusable Workflows

Recentemente ho lavorato con Sharepoint Designer 2010 per creare dei workflow reusable, apprezzandone la malleabilità. Dopo un primo smarrimento nell'uso della nuova interfaccia, non ho trovato grossi problemi a creare i mie workflow, avvalendomi anche delle nuove "actions". Faccio notare che quando si crea un reusable workflow di default Sharepoint Designer lo distribuisce con scope a livello si sito web. Per poter creare un globally reusable workflow, ovvero un workflow riutilizzabile all'interno della site collection è necessari in fase di pubblicazione selezionare il bottone "Publish Globbaly" presente nel ribbon di Sharepoint Designer (tab Workflows), come mostrato in figura.


Elenco novità in Sharepoint Designer 2010 sui workflow.
Nuove caratteristiche di SharePoint 2010 Workflow.

martedì 3 agosto 2010

Nuova certificazione su SharePoint

Oggi ho passato l'esame di certificazione 70-631, Wss3.0 Configuring.

Mi sa che ormai mi tocca affrontare le certificazioni sulla nuova versione...

domenica 20 giugno 2010

SharePoint 2010 - Requested registry access is not allowed

Controllando l'event viewer del mio server di SharePoint 2010 con installazione Standalone ho visto molti errori di questo tipo "Requested registry access is not allowed".

Cercando in internet ho trovato che la soluzione è ridare i permessi a Network Service a queste 2 chiavi di registro.

HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\Shared Tools\Web Server Extensions\14.0\Secure\FarmAdmin
HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\SystemCertificates


Non ho ancora capito il motivo del mal funzionamento.

venerdì 11 giugno 2010

Finalmente la certificazione MCTS

Finalmente ho preso il coraggio a due mani e ho affrontato l'esame di certificazione 70-630.

E' con immenso piacere che posso annunciare di essere riuscito a passarlo con un punteggio di 964, quindi ora sono MCTS - Microsoft Office SharePoint Server 2007, Configuration.

giovedì 3 giugno 2010

SharePoint 2010 and Office Web Apps

Non so se ritenermi fortunato o meno, per aver già installato due volte le office web apps su SharePoint 2010, perchè per ora l'esperienza è stata più simile a un parto plurigemellare che a una passeggiata.

Premetto che ho seguito fedelmente quanto riportato nell'articolo Technet di Microsoft Deploy Office Web Apps (Installed on SharePoint 2010 Products), ma in entrambe i casi le cose non sono andate per nulla liscie.

La prioma istallazione l'ho fatta su una macchina con SharePoint 2010 installato in standalone mode; in questo caso dopo aver installato i binari delle web apps ho lanciato il PSConfig che arrivato allo step 7 di 10 si è bloccato (suppongo stesse cercando di registrare l'avvenuta istallazione delle web apps in active directory, peccato che la macchina non fosse in dominio). Non sapendo come procedere ho stoppato il processo e sono andato a controllare fin dove era arrivato il configuratore; strano ma vero ho trovato tutti i servizi configurati e startati e le web service application anch'esse pronte all'uso. In definitiva le office web apps risultano funzionanti, anche se il processo PSConfig non ha mai visto la fine.

Di tutt'altro spessore il secondo caso. La situazione era una macchina di front end con sharepoint che punta a un server con SQL Server, questa volta in dominio. Dopo aver installato i binari ho lanciato PSConfig che questa volta è arrivato fino all'ultimo step ma con un bel FAILED! Pensando di essere fortunato come la prima volta sono andato a vedere lo stato dei servizi e delle web service application, ma questa volta la fortuna mi ha voltato le spalle. I servizi erano configurati ma stoppati e le web service application non erano state create. A questo punto ho pensato di lanciare gli script suggeriti nell'articolo e mi sono ritrovato con le web service application installate e configurate in stato di started, ma con i servizi in un limbo: starting.

Dopo essermi consultato con un po' di persone, Davide Colombo mi ha suggerito di eliminare i servizi rimasti appesi con il seguente comando STSADM: deleteconfigurationobject (Unable to delete Shared Services).

Use the following procedure to identify the Shared Services GUID:
  • Login to SQL server.
  • Open SQL Management Studio and expend Databases.
  • Expand Configuration Database & Tables.
  • Opened table for dbo.object.
  • Executed following query in query analyzer: SELECT * FROM [MOSS_CFG_CA_01].[dbo].[Objects]where name like ‘Name of the Shared Services’.
  • Copy the ID of object referenced in objects table of configuration database.
Dopo aver eliminato i servizi in startig ho lanciato nuovamente la configurazione di SharePoint per tornare alla situazione iniziale con i servizi stoppati, a questo punto da browser li ho attivati, con esito positivo. Il risultato è stato che le Office Web Apps di Word e Excel funzionano, mantre quella di PowerPoint va in errore quando cerca di aprire un file PowerPoint.

Per ora questo ultimo mistero non è ancora stato risolto, invito chiunque avesse un'idea di offrire il suo contributo. Aggiornerò il post qualora trovassi una soluzione.

lunedì 3 maggio 2010

Publishing Site con WSS 3.0 – 3

Riprendendo il discorso dell’ultimo articolo, analizzeremo le funzionalità aggiunte al sito, utili per l’editore e la soluzione adottata per la gestione della Quick Launch.

New Web Part Page

Per creare una nuova pagina di tipo web part con lo stesso template della pagina di default del sito, ho dovuto personalizzare l’application page che gestisce la creazione delle pagine. Per la pagina custom di creazione delle web part page ho seguito quanto riportato in questo articolo Creating Custom Web Part Page Templates for Microsoft SharePoint Products and Technologies; l’unico dettaglio, come riportato da me nel forum su SharePoint (Web Part Page Template ?!?!), è che se si vogliono aggiungere i propri template di pagina ad una custom site definition bisogna creare nella cartella 1033 o 1040 una cartella con il nome della propria site definition e aggiungere la sottocartella DOCTEMP con all’interno la cartella SMARTPGS e in questa porre i propri template.



Master Page


In questo sito volevo che le visualizzazioni pubbliche avessero una master page diversa dalla master page delle pagine di servizio, dove con pagine di servizio intendo le pagine di gestione delle liste, non solo le pagine amministrative (ad es. /_layouts/Settings.aspx). Per ottenere questo risultato ho sfruttato il concetto di ~masterurl/default.master e ~masterurl/custom.master offerto da SharePoint. L’argomento l’ho già affrontato nel post Custom Master Page. Per questo motivo nella pagina che consente l’associazione delle master page ci sono due voci, default e custom. Il check box “Set children master page” permette di impostare la master page scelta anche a tutti i sotto siti del sito a cui si sta cambiando la master page.




Welcome Page


L’ultima funzionalità utile per l’amministratore del sito, presente in MOSS, ma non in WSS è la pagina che permette di associare al sito una nuova welcome page, diversa dalla pagina default.aspx. Purtroppo la funzionalità è veramente minimale nella sua realizzazione, pertanto è necessario digitare a mano la url della nuova welcome page. Questa infine sarà un nuova web part page, memorizzata nella lista Pages del sito. Il codice per cambiare la welcome page usando l’Object Model di SharePoint è il seguente:

using (SPSite siteCollection = new SPSite(http://server/sites/sandbox)) {
using (SPWeb site = siteCollection.RootWeb) {
SPFolder rootFolder = site.RootFolder;
rootFolder.WelcomePage = "Pages/home.aspx";
rootFolder.Update();
}
}

Per onestà intellettuale vi posto anche l’url del blog che mi ha spiegato come fare: Setting the Welcome Page in WSS 3.0.



Quick Launch

Per risolvere il problema della Quick Launch ho deciso di affidarmi a un Event Handler (PagesReceiver) associato alla lista Pages del mio sito. Il compito dell’Event Handler è quello di intercettare le azioni compiute sugli item della lista e di reagire di conseguenza. L’Event Handler della lista Pages crea una nuova entry nella Quick Launch in una posizione predefinita, ovvero come figlia dell’heading Pages (un articolo utile HOW TO: Programmatically customize site navigation in WSS 3.0 and MOSS 2007). Possiamo dire che questa è la parte semplice dell’eserc izio, anche se un problemino invero c’è. Quando creo una pagina con la pagina descritta precedentemente i metadati dell’item non sono ancora stati valorizzati, pertanto il nome della pagina corrisponde al nome file, estensione compresa.




Per modificare la label associata all’item della Quick Launch è necessario rieditare l’item e impostare la proprietà Title, che all’atto della creazione sarà non valorizzato.






Un’altra semplice attività è la rimozione della voce di menu quando cancello una pagina dalla lista. La cosa difficile invece è gestire la possibilità di nascondere la pagina dalla Quick Launch, senza rimuoverla dalla lista Pages. Ho provato a creare un algoritmo che si basa sul metadato Visible, che ho aggiunto alla lista Pages, ma francamente, per il momento, ho ottenuto un risultato assai scarso. Se qualcuno avesse suggerimenti in merito sarei più che felice di riceverli, per trovare una soluzione migliore. Cercherò di descrivervi in breve l’idea: alla mia lista Pages personalizzata, oltre ad una colonna Visible ho aggiunto una colonna ParentIDs, in cui tengo traccia di tutti i Node ID che precedono il nodo corrente, ovvero la pagina appena inserita in quicklaunch; questa colonna contiene una stringa con i valori separati da punto e virgola.
Quando cancello una pagina questa viene semplicemente rimossa dalla quicklaunch (evento ItemDeleted), mentre se cambio la proprietà Visible da true a false, allora cancello il nodo dalla quicklaunch ma non dalla lista Pages, quando riporto la proprietà Visible al valore originale leggo la proprietà ParentIDs per stabilire la posizione in cui inserire il nodo. Di seguito il metodo che ri-aggiunge il nodo alla quicklaunch, come dicevo non è perfetto, ma per la maggior parte dei casi funziona bene.
private void AddNode2Navigation(SPWeb web, SPNavigationNode rootLink, SPNavigationNode node, string parentIDs)
{
string[] ids = null;
SPNavigationNode tmp = null;
if (!String.IsNullOrEmpty(parentIDs))
{
ids = parentIDs.Split(';');
for (int i = ids.Length; i > 0; i--)
{
tmp = web.Navigation.GetNodeById(Int32.Parse(ids[i - 1]));
if (tmp != null)
{
rootLink.Children.Add(node, tmp);
return;
}
}
}
// if parent ids are null.
if (rootLink.Children.Count > 1)
rootLink.Children.AddAsLast(node);
else
rootLink.Children.AddAsFirst(node);
}

Se qualcuno avesse suggerimenti da darmi per migliorare il metodo o per realizzarne uno migliore non si faccia scrupoli a contattarmi.

martedì 20 aprile 2010

Publishing Site con WSS 3.0 - 2

In questo secondo articolo, analizzeremo la soluzione adottata per generare il sito presentato nel precedente articolo.
Cominciamo con il presentare pregi e difetti di un sito fatto con WSS 3.0; prima di tutto la soluzione sfrutta l'utilizzo delle web part, come appunto i siti di WSS fanno normalmente, il alyout di pagina è a due colonne con due web part zone, come possiamo vedere nella figura sottostante.

La figura mostra la pagina in edit modo, come la vedrebbe il redattore. Questa soluzione consente all'utilizzatore di usare, per il proprio contenuto, tutte le webpart che vuole, sia OOTB che custom. Il difetto principale di una soluzione del genere è il motore di ricerca, praticamente inesistente e inefficace, proprio a causa delle web part. Comunque questo difetto si può risolvere installando Search Server 2008 Express, che mette a disposizione un servizio di ricerca più vicino a quello di MOSS 2007. Un altro problema derivante dalla mancanza delle publishing features è l'assenza di gestione della navigazione. Ovvero, diversamente da MOSS 2007, alla creazione di una pagina non viene creata una voce nella QuickLaunch. Inoltre la global navigation non può essere configurata, contiene solo siti. Per come è strutturato il sito si può intervenire solo sulla Top Navigation della site collection. Come vedremo, ho cercato di rimediare almeno alla problematica delle pagine in QuickLaunch, raggiungendo per il momento una soluzione parziale.

La solution

Premetto che per generare la solution in Visual Studio ho utilizzato WSPBuilder. La solution presente in Visual Studio viene presentata nell'immagine a fianco: si può notare la predisposizione alla localizzazione, dovuta alla presenza delle cartelle 1033 per l'inglese e 1040 per l'italiano; la presenza della site definition nella cartella SiteTemplates; l'utilizzo di JQuery per alcune tipologie di contenuto, che analizzaremo in seguito; l'utilizzo di pagine applicative custom, poste nella cartella apps ed infine l'utilizzo delle feature. Quello mostrato in figura è il progetto che si occupa di installa re la definizione (template) di sito, con tutta la struttura. Per i contenuti, ovvero per le web part custom, ho creato un altro progetto, ospitato nella medesima solution.
Alcune delle feature scritte per questo progetto, modificano l'interfaccia del sito, aggiungendo comendi utili all'interno del Site Actions e della pagine dei Settings del sito, come si può vedere nelle immagini sottostanti.
Le due voci "Create DGPoint Page" e "Set Master Page" sono state aggiunte tramite feature. La prima consente di aggiungere una pagina al sito con lostesso template di pagina della default. La seconda invece permette all'amministratore di cambiare la master page di un sito. Queste due funzionalità le vedremo meglio in dettaglio nel prossimo articolo.
A livello di settings del sito invece ho aggiunto la categoria "DGPoint Customization", che raccoglie degli shortcut verso le liste utilizzate per i contenuti.
Nella colonna "Look and Feel", sempre nella pagina dei settings, ho aggiunto la voce Welcome Page, che mi permette di cambiare la pagina di benvenuto (la default page) di un sito o sottosito.

Per il monento è tutto, nel prossimo articolo vedremo le altre personalizzazioni apportate a WSS. Se ci sono domande o commenti, mi raccomando non esitate.

sabato 17 aprile 2010

Publishing Site con WSS 3.0

Mi smentisco subito rivelando che quanto riportato nel titolo è un po' fantascentifico, a meno di non riscrivere MOSS 2007, ovvero non vi mostrerò realmente come creare un publishing site con WSS, anche perchè non ci sono gli strumenti OOTB per farlo; semplicemente sfrutterò le caratteristiche della piattaforma per creare una site definition che crea un sito graficamente più accattivante e non di collaboration, come mostrato nella figura sottostante.

A dire il vero esite un progetto chiamato CompleteSharepoint.NET, che promette di fare quanto annucciato nel titolo, mettendo a disposizione del programmatore un'infrastruttura simile a quella di Sharepoint Server 2007, con Content Type, Master Page e Page Layout, ma ho fatto delle prove con una versione precedente all'attuale e non sono rimasto soddisfatto (dovrei provare l'ultima versione - se qualcuno ha fatto delle prove me lo dica).
Un altro spunto per questo articolo mi è stato dato da un post di Paolo Pielorsi sul suo blog intitolato "Windows SharePoint Services 3.0 come CMS?" in cui parla della possibilità di usare WSS per creare siti graficamente accattivanti. Riporto le parole dell'autore "Mi permetto di postare a proposito di questo argomento perché credo sia utile a chi magari ha dubbi rispetto al potenziale, anche di impaginazione e grafica, di uno strumento come SharePoint. Anzi in questo caso non abbiamo nemmeno usato MOSS, ma solo WSS (quello gratuito insomma)."
Tutti questi argomenti più l'esigenza reale di realizzare un sito con WSS mi hanno portato ad affrontare la problematica, quindi ho deciso di farne argomento di una serie di articoli, una sorta di diario del cammini intrapreso e delle scelte fatte per raggiungere il risultato.

lunedì 12 aprile 2010

Primo giorno in Microsys

Eccomi ad incominciare una nuova avventura, piena di aspettative. Sicuramente positiva come giornata, subito proiettato verso attività in SharePoint 2010, che dovrò sicuramente assimilare al più presto.
 
Cominciamo, giovedì 15 Aprile, con un hands on lab "Office sharepoint 2010: la nuova piattaforma", in modo da cominciare ad operare sul nuovo prodotto. Sono molto impaziente, finalemente toccherò con mano il futuro.

--
Daniele Guarneri
My Profile: http://www.linkedin.com/in/danieleg
My Blog: http://dguarneri.blogspot.com

venerdì 9 aprile 2010

Ultimo giorno in Brain Force

Oggi è il mio ultimo giorno in Brain Force.
Esperienza breve ma intensa, che mi ha arricchito molto sia dal punto di vista personale che professionale. Ho avuto modo di conoscere tante valide persone, da cui ho potuto impare molte cose. In questi anni ho avuto il piacere di partecipare al progetto di rifacimento del sito ATM, che mi riempie d'orgoglio; soprattutto se penso alla fatica fatta per raggiungere il risultato. Tecnicamente parlando è stata un'impresa molto pesante e formativa.

Infine ringrazio tutti i miei colleghi, che mi hanno sopportato e supportato, in particolare Lino e Michelangelo con cui ho condiviso la maggior parte dell'esperienza.

domenica 4 aprile 2010

Buona Pasqua

Auguro a tutti coloro che mi seguono in questo blog una felicissima Pasqua.
Sono ormai parecchi giorni che non scrivo più nulla sul blog, ma a breve avrò novità degne di note e credo che avrò modo di parlare ancora di SharePoint. Se le cose vanno come devono, vi parlerò anche di SharePoint 2010, ma non riportando cose sentite da altri, bensì rifacendomi alla mia esperienza diretta con questo nuovo programma Microsoft.

Rinnovo gli Auguri di Buona Pasqua e vi invito a rimanere collegati.

Alla prossima.

venerdì 19 marzo 2010

SharePoint Community Italiana


Finalmente online la beta del sito della prima Community italiana su SharePoint.
Speriamo che si riempia al più presto e che diventi il fulcro degli scambi di opinioni, codice e trucchetti vari di tutti gli sharepointer del nostro paese.

Ci vediamo sulla community, appena sarà possibile.

sabato 6 marzo 2010

Self-Service Site Creation

Ho scoperto studiano per la certificazione, che in SharePoint (WSS compreso) è possibile abilitare alcuni utenti a crearsi in autonomia dei siti, diventandone autometicamente amministratori. Per fare questo è necessario che l'amministratore di SharePoint abiliti dalla Console Amministration la proprietà "Self-Service Site Creation". Il procedimento è illustrato di seguito.

  1. On the top navigation bar, click Application Management.

  2. On the Application Management page, in the Application Security section, click Self-service site management.

  3. On the Self-Service Site Management page, in the Web Application section, verify that the Web application you want to change is selected.

    • On the Select Web Application page, select the Web application for which you want to enable self-service site creation.

  4. On the Self-Service Site Management page, in the Enable Self-Service Site Creation section, select On.


    When you enable Self-Service Site Creation, an announcement will be added to the Announcements list on the home page of the top-level Web site in the root site collection for the Web application. The announcement provides a link to the site creation page (scsignup.aspx in the _layouts directory; for example, http://server_name/_layouts/scsignup.aspx).

  5. To require users of self-service site creation to supply a secondary contact name for sites that they create when using the sign-up page, select the Require secondary contact check box.

  6. Click OK.

Provando in WSS 3.0 su di una web application contenente già la site collection (creata con template Blank Site) ho notato che l'announcement non viene creato, quindi consigli di inserire a mano un link o sulla quicklaunch oppure in home page.

Gli utenti che possono creare siti sono, l'amministratore (ovvio) i members della site collection oppure tutti quegli utenti a cui è stato abilitato il livello di permessi "Use Self-Service Site Creation".
--
Daniele Guarneri
My Profile: http://www.linkedin.com/in/danieleg
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giovedì 4 marzo 2010

Nuovo SharePoint Social Network

E' nato SPoint.me dalla mente di uno degli inventori di SharePoint Magazine. Io mi sono già registrato e sono già in ottima compagnia, venite anche voi ad arricchire la community italiana e registratevi al gruppo "SharePoint Italy".

martedì 2 marzo 2010

Nuovi nomi in SharePoint 2010

MOSS 2007------------> SharePoint 2010
BDC-----------------------> BCS (adesso si possono editare i dati)
SSP-----------------------> Service Applications. per esempio: Performance Point SA,Excel SA
SSO-----------------------> STS (Secured Token Service)
WSS----------------------> SFS (SharePoint Foundation Server)

mercoledì 17 febbraio 2010

ARF e WCF

In un recente progetto che ho realizzato in WSS con l'ausilio di ARF, un mio collega ha dovuto integrare delle chiamate a servizi WCF, nella fattispecie per recuperare un profilo utente da un applicativo propietario.

Durante il test è incappato in questo errore:

ARF: System.ApplicationException: This operation returned because the timeout period expired. (Exception from HRESULT: 0x800705B4)
at System.Threading.ReaderWriterLock.AcquireWriterLockInternal(Int32 millisecondsTimeout)
at ARF.Web.Utility.SPFileWatcher.Timer_Elapsed(Object sender, ElapsedEventArgs e)

Dopo averci speso una giornata, seguendo alcune mie considerazioni, Alberto ha scoperto che la connessione WCF va chiusa esplicitamente altrimenti va in conflitto con la cache di ARF (ARFCache.cs). Frugando nel codice di ARF si è anche accorto che la cache, utilizzata per cachare i template xslt, ha un timeout impostato a 30 secondi, di default.

mercoledì 10 febbraio 2010

Cosa cambia nel rendering di SharePoint 2010

Vi segnalo un post del blog di Andrew Connell in cui si parla del nuovo rendering di SharePoint 2010, decisamente più pulito ma non XHTML 2.0 compliant. Il link è: SharePoint 2010 Changes in Rendering.

martedì 26 gennaio 2010

Best Master Page

Facendo mente locale all'esperienza passata e ad alcuni studi recenti, con relativa sperimentazione, sono giunto alla seguente conclusione: se dovessi riscrivere una custoim master page userei solo codice html e placeholder. Detta così non c'è nulla di inaspettato, ma spiegando quanto ho in mente forse qualche perplessità potrebbe nascere. Vi invito quindi fin da subito a commentare quanto andrò a dire, concedendomi l'attenuante di una temporanea insanità mentale e del fatto che non propongo ciò come LA SOLUZIONE, ma semplicemente come uun'idea che mi è venuta in mente, o perlomeno una presa di coscienza.

L'invenzione dell'acqua calda consiste in questo: invece di mettere i controlli direttamente nella master page, soprattutto quelli custom (si pensi per esempio al rendering accessibile dei menu tramite l'utilizzo delle componenti di ARF, che ho menzionato in post precedenti), andrei a posizionarli in control template personalizzazati, posizionati in pagina tramite feature, utilizzando appunto i delegate control. Un vantaggio che mi viene in mente, e qui potrebbero scatenarsi i detrattori, è la possibilità di scrivere del codice runat server all'interno dei controlli ascx, cosa che nelle master page non è possibile fare; questo mi permetterebbe volendo (anche se non è il sistema più elegante dal punto di vista dei puristi dello sviluppo) di non generare codice compilato in DLL. Ovvero ad eventuali modifiche non dovrei ricompilare il codice per riportarlo o nella bin della web application oppure in GAC.

A questo punto sono pronto alla pubblica lapidazione. Ben venga se ne esce qualcosa di costruttivo che ci consenta di scrivere delle buone master page, facilmete manutenibili.

Aggiungo qualche link di approfondimento:
User Control in Master Page (Page Footer)
Sovrascrivere i DelegateControl

mercoledì 20 gennaio 2010

SPSecurityTrimmedControl no XHTML compliant

Leggendo un recente post di Barbara Falchi, ho scoperto che anche in SharePoint 2010 il controllo SPSecurityTrimmedControl viene renderizzato con il tag SPAN. Questo comportamento è molto noioso se si cerca di creare pagine XHTML, perchè si viene a generare del codice sintatticamente scorretto. Mi vado a spiegare: il controllo SiteActionMenu viene renderizzato come DIV con tutta la relativa struttura di anchor etc., se incluso in nel controllo SPSecurityTrimmedControl genererebbe un DIV contenuto in uno SPAN; ovvero un tag block contenuto in un tag inline, fortemente scorretto. Se invece si volesse utilizzare SPSecurityTrimmedControl per nascondere qualcosa contenuto nel tag HEAD (un css o un javascript per esempio) si andrebbe di male in peggio, in quanto i tag accettati nel tag HEAD non sono molti e se non erro tutti inline.

Il motivo per cui il controllo SPSecurityTrimmedControl genera uno SPAN e da ricercarsi nella sua implementazione; il controllo deriva da System.Web.UI.WebControl che di default crea proprio un tag SPAN:

// costruttore
protected WebControl() : this(HtmlTextWriterTag.Span) {}


A dire il vero il WebControl prevede altri due costruttori:

protected WebControl(string tag)
{
this.tagKey = HtmlTextWriterTag.Unknown;
this.tagName = tag;
}

public WebControl(HtmlTextWriterTag tag)
{
this.tagKey = tag;
}


Peccatto che il controllo SPSecurityTrimmedControl non li utilizzi.

public SPSecurityTrimmedControl()
{
}

internal SPSecurityTrimmedControl(HtmlTextWriterTag tag) : base(tag)
{
}


A mio parere sarebbe stato meglio avere la possibiltà di valorizzare una proprietà pubblica per poter scegliere il tag da renderizzare (tra SPAN e DIV) o semplicemente avere la possibilità di renderizzare solo il contenuto del controllo, comportamento che lo avrebbe reso utilizzabile a livello di HEAD. Logicamente è sempre possibile scrivere un proprio controllo, ma questo lo dedico alla prossima puntata. Intanto vi segnalo un post che tratta del controllo SPSecurityTrimmedControl, evidenziandone altri problemi. Ho comunque il sospetto che il post in questione faccia riferimento ad una versione del controllo precedente alla service pack 2.0 di SharePoint. Qualcuno me lo può confermare?

venerdì 15 gennaio 2010

SharePoint 2007 & XHTML

Per esperienza personale, oltre al fatto che è anche dichiarato da Microsoft, SharePoint 2007 non è in grado OOTB di generare codice XHTML valido, indipendentemente dal DOCTYPE utilizzato. Fortunatamente qualche espediante per raggiungere un buon grado di aderenza allo standard XHTML c'è.

Parlo principalmente della carateristica di publish del MOSS, di cui ho più esperienza. I problemi derivano per esempio dal rendering dei campi RitchImage, che aggiungono attributi deprecati e scrivono il tag in maiuscolo. Per risolvere questo problema si può ricorrere agli adapter. Molti progetti presenti in Codeplex inerenti all'accessibilità fanno ricorso a questo espediante; consiglio:
Tutti progetti che affrantano il problema della resa del codice conforme allo standard XHTML; dal mio punto di vista non esiste il progetto risolutore, un mix delle soluzioni è l'approccio migliore.

Un altro consiglio per generare del buon codice è di usare il più possibile le Content by Query WebPart, che generano il codice html tramite XSLT. Questo permette al programmatore di maggior controllo sul codice generato. L'unica accrotezza da tenere presente è che gli XSLT usati dalla CQWP generano HTML pertanto il consiglio è di modificarli per fargli generare in output del codice XML. Per avere un controllo maggiore, tramite browser, delle CQWP, ho usato una WebPart che le estende e che espone anche quelle proprietà che altrimenti sarebbero visibili solo esportando la webpart stessa; la webpart è la Extented CQWP di Waldek Mastykarz (Paging Content Query Web Part).